PENSEES NOCTURNES - Grottesco
LADLO Productions
Nota: 8/10
Di Xenia
Che sia a causa di leggende di culto o di vera estetica, il Black Metal non è mai stato uno stile che è stato innovato. Come in tutto, l'eccezione conferma la regola, basta pensare ad ARCTURUS o ULVER, ma gli scatti del gruppo francese PENSÉES NOCTURNES non ci vanno. Questa one-man band, chiamata Vaerohn, ci offre la perfetta armonia tra il Black Metal più deprimente e l'esplosione della musica classica. Ok, sì, è già stato fatto, ma ci sono modi e modi per fare le cose.
L'ouverture "Vulgum Pecus" è l'ideale per aprire un album pieno di sentimenti, e non come qualcosa di carino. Le parole che riempiono la mente mentre ascolti l'album sono tortura, dolore, sofferenza, solitudine e persino morte. «Paria» è la sinfonia perfetta per mescolare tutti questi sentimenti, soprattutto grazie a quel tocco blues straziante che ci hanno già offerto ai loro tempi con il loro album precedente "Vacuum".
Ogni canzone è un mondo diverso in cui l'agonia e la follia hanno una parte malinconica e pesante, come nelle canzoni "Eros", "Monosis" o "Thokk", e un'altra di aggressività, aumentata dalle urla disperate di Vaerohn, come ' Ràhu "o" Hel ".
Se con l'ouverture Vaerohn ci ha fatto anticipare la sinfonia minimalista di desolazione con cui stavamo andando a trovare, la fine dell'album non sarebbe stata da meno. Al ritmo del pianoforte chiude «Suivant», che ci ricorda la tortura in cui PENSÉES NOCTURNES ci ha immerso per tutto l'album. Un requiem perfetto attribuito alla fine, alla morte.
Ovviamente devi ascoltare "Grotesque" con mente aperta, è uno di quei dischi che con un solo ascolto non percepisci tutto quello che PENSÉES NOCTURNES sa dare di sé. Quindi gli amanti del Black Metal più puro e duro, astenetevi da questo album per la sua pura essenza che ha solo le urla agonizzanti e alcuni blast beat programmati inumani.
PENSÉES NOCTURNES è per le persone che sono stanche di sentire più o meno le stesse cose e cercano qualcosa che le sorprenda.
Xènia Senserrich
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